venerdì 14 settembre 2007

Donna per caso di Jonathan Coe: Maria chi sei?

Il libro è sottile, breve; in copertina la presentazione lascia supporre una storia strana e non attrae.
Io sono in procinto di leggere Circolo chiuso, per scoprire che cosa ne ha fatto Coe di Ben, Lois e Miriam; decido di dedicare un paio di serate a questo breve romanzo d’esordio; decido che non mi piacerà; decido che lo lascerò a metà.
Per tre quarti del libro non riconosco Coe; vado avanti per inerzia aspettando che accada qualcosa di illuminante.
Invece, così accade, che una lettura partita con il piede sbagliato ti entri nello stomaco, oppressiva, e decida di non abbandonarti, pretendendo risposte che non riesci a trovare.
Io sono come Maria?
Quanto pagherei per avere Coe qui di fronte adesso e chiedergli lumi: chi è Maria, chi volevi prendere in giro, volevi davvero indicarci la strada dell’intelligenza emotiva che manca a Maria come chiave per vivere con più frutto l’esistenza o, al contrario, con una sadica risatina, volevi sprofondarci tutti nell’angoscia della vacuità e del non senso di ogni sforzo emotivo?
A fatica ho cercato in rete commenti e recensioni; molti commenti di lettori, probabilmente più felici e risolti e ottimisti di me, si ritraggono perplessi attribuendo a Maria apatia, depressione, mancanza di energia, incapacità di decidere, indifferenza.
Io invece oggi mi sento morbosamente invasa da Maria e dalla sua vita, desolante fino al ridicolo.
Eppure ha intelligenza Maria, ha una infanzia felice alle spalle, e all’inizio del libro sta per lasciare la sua casa per il college universitario: Maria soprattutto ha grandi possibilità davanti a sé.
Poi Coe comincia prendersi gioco di lei: un susseguirsi di eventi catastrofici e grotteschi trasformano la vita di Maria in un fallimento.
Non è vero che Maria non decide; Maria anzi è forte, affronta tutto quello che c’è da affrontare; non si sottrae a studio, convivenze sgradevoli, frequentazioni ipocrite, lavori umilianti, cambi di casa, cambi di città, matrimonio e maternità; ogni volta ricomincia stoicamente.
Maria aspetta forse un premio che non arriva mai? Qualcuno le ha raccontato che la vita è come la scuola, studi la lezione e prendi un bel voto? Maria non fa male a nessuno, ma tutti ne approfittano. Il suo talento va sprecato; la sua gentilezza e mitezza nei rapporti umani provocano odio e dispetto.
Per tutte le poche e bizzarre pagine del libro la vita le si abbatte addosso con crudeltà casuale.
Insomma, dai, lo dico: Maria è una fallita che, senza colpa ma per incapacità emotiva, non riesce mai a volgere gli eventi a suo vantaggio.
E’ un personaggio tremendo.
E perché mi sembra che mi scruti mentre mi guardo allo specchio?
E, soprattutto, quale stupido e irreversibile passo falso sto per fare solo per non sentirmi lei?

3 commenti:

Juliet ha detto...

sto leggendo questo libro tra un ritagli di tempo e l'altro. del momento in cui l'ho comprato ricordo solo di aver vagato per gli scaffali della feltrinelli in cerca di qualcosa che mi attraesse più del solito.
Non si chi sia la maria del libro, ma posso dirti che a volte ho avuto paura di essere stata osservata, difficile non ritrovarsi in lei..

dave ha detto...

vorrei lasciare anche l mio commento. Piu' difficile per me immedisimarsi in maria visto che sono uomo, ma e' stato altrettanto facile immedisimarsi nella maratona psicologica che vede una donna, apparentemente con tuttte le carte in tavola per diventare Qualcuno, vedersi "rovinare" per colpa della casualita' quotidiana. (credo che il mancato matrimonio con Ronny sia GENIALE)

RI7 ha detto...

Coe è uno scrittore straordiariamente talentuoso, e capace di infrattarsi nelle pieghe più nascoste del'animo umano.
Il primo libro fu la "CASA DEL SONNO", speciale , seguì Donna per Caso.
Maria appare come essere inclucluso o carente di elemento essenziale l'emotività, ed invece è l'opposto. Attraverso il suo fallimento io ci leggo i fallimenti altrui, delle altrui vite.
O forse voglio elevarla, perchè confesso Maria rappresenta tante donne, come Sally di Vasco Rossi...Il mancato matrimonio di Ronny rimane uno schiaffo o forse la dimostrazione del vero amore.