lunedì 29 giugno 2009

Giulia non esce la sera

Un film come Giulia non esce la sera è improponibile al resto della famiglia.
Non conta che ci sia tanta piscina e un abbozzo di lezioni di nuoto. Non riuscirò ad agganciare nessuno con questo.
Ma poi del resto perché desiderare di condividerlo?
E’ una storia così tutta chiusa in se stessa, così poco accattivante, così malinconica che me la godo io, da sola.
Valerio Mastandrea è irresistibile, Valeria Golino bravissima.
Per il resto personaggi un po’ macchietta: la moglie rigida e inutile, le due figlie una quasi grassa una magrissima, il fidanzatino secchione, la spiaggia come luogo di libertà (che originalità), l’ambiente dei primi letterari (ma è davvero così? Che tristezza), l’ispirazione ridicola e stucchevole delle storie dello scrittore
Ecco, questo è il mio difetto, che mi piace starmene al chiuso irrespirabile di una storia drammatica e dolce, avendo previsto, più o meno verso la metà, l’intero finale.

giovedì 18 giugno 2009

orfana di E.R.

E.R. finisce qui. Forse rivedremo le repliche fino allo sfinimento. E comunque possiamo procurarci i DVD. Ma non è la stessa cosa.
Sapete (per coloro che in questi quindici anni non hanno guardato E.R.) non era un telefilm qualunque. Non c’era una sceneggiatura sciatta e approssimativa, i dialoghi non puzzavano di finto, le storie private non erano mai consolatorie e solo qualche volta hanno preso la deriva dell’assurdo (avete presente quella cosa tipica delle serie televisive che non sai più che cosa far succedere sempre allo stesso personaggio pur di far succedere qualcosa?). Le vicende d’amore (sappiamo tutti che sono il vero richiamo...) erano contorno e collante di contenuti grandiosi. Intorno a quei lettini delle sale emergenza abbiamo visto prendere decisioni controverse, commettere errori, assumersi responsabilità. Abbiamo visto contenuti ETICI e senso della vita. Abbiamo pianto per drammi possibili, veritieri, che scavavano dentro ciascuno di noi perché copiavano dall’autenticità delle esistenze e non viceversa come funziona la nostra attuale macchina televisiva. Con gli autori di E.R. abbiamo condiviso a distanza discussioni anche su grandi temi politici e sociali. Sono riusciti ad essere laici e spirituali, democratici e interrazziali: gli episodi sembravano più testimonianze che creazioni di storie.
Avevo anni e figli in meno. Adesso sono qui che conto i capelli bianchi e mi affanno dietro figli adolescenti. Il protagonista più importante di E.R. era la “responsabilità delle proprie decisioni” e E.R. mi ha aiutato ad affrontare il mio lavoro e l’ambiente del mio ufficio. Con E.R. sono riusciti a fare una cosa che alla televisione, qui, da queste nostre dolorose parti, nessuno più si sogna di chiedere: mi hanno trasmesso dei valori.
In Abby Lockhart e in Susan Lewis mi sono identificata. Sono rimasta malissimo per la morte di Lucy Knight. Ho amato Mark Greene. Ho fatto il tifo per Neela Rasgotra... Sono rincretinita, vero?

mercoledì 3 giugno 2009

Il papà di Giovanna

Lo so che non è aria per le storie piccole e che abbiamo tutti bisogno che si ricominci a pensare in grande, abbiamo bisogno che i nostri sogni riguardino tutto il mondo, l’umanità intera... ma questa atmosfera d’interno anni trenta mi ha deliziato.
Questo meccanismo che prende una lente d’ingrandimento e si china amorevolmente su un particolare piccolo piccolo di un quadro enorme e vi scopre la stessa complessità e lo stesso brulichio di tragedia; questa povertà dignitosa; questa compostezza; questi Rohrwacher e Orlando così delicati e degni di ComPassione: toccante.

lunedì 1 giugno 2009

The Millionaire

Naturalmente The Millionaire è una favola e come tale non ci mettiamo neanche a elencare le assurdità che contiene.
Non ha proprio senso indagare sulla trama.
E’ pervaso però da una atmosfera scoppiettante e la struttura narrativa è interessante. L’intreccio tra la trasmissione televisiva e la vicenda è un’idea molto carina. Il film esplode di colori e vitalità.
In fondo il cinema è anche magia fine a se stessa, no?

Il cosmo sul comò

Per la grossa simpatia nei confronti del genio di Aldo, Giovanni e Giacomo, provo a dirla così: questo film non è venuto tanto bene...