venerdì 28 dicembre 2007

covacich, Fiona

Pieno di idee. Zeppo di ritagli perfetti sul nostro vivere per immagini. Geniale nella rappresentazione dissociata del protagonista, al quale non riusciamo a dare una identità precisa: come convivono il ricco autore di un successo che si alimenta del peggio televisivo di questi ultimi anni, il marito fraterno dell’intellettuale di sinistra, il padre adottivo che passeggia per i vialetti perfettini di Milano2, il maniaco degli esplosivi, il pazzo bombarolo dei supermercati...?
Il romanzo si dipana per angosce interiori e si risolve precipitosamente; si poteva approfondire qualche aspetto? La lettrice lenta avrebbe voluto più gradualità e più sviluppi narrativi (lo schifo del reality, il personaggio di Maura...), ma forse un rappresentazione del nostro quotidiano è ormai verosimile solo se accelerata, accennata, non spiegata, flashata.

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