mercoledì 27 ottobre 2010

Tutta un'altra musica, Nick Hornby

Fa così lui: sceglie dei temi contemporanei e occidentali, temi sui quali altri autori costruirebbero delle spesse storie introspettive, temi che ci prendono e sui quali magari avremo già speso preoccupazioni, a volte perfino lacrime. Poi ci fa sopra una commedia, leggera ma mica tanto, con qualche affondo sociologico ma sempre sul filo del sorriso e del non prendiamoci troppo sul serio. Il risultato, soprattutto all’inizio, è divertente, molto divertente.
La leggerezza si accompagna comunque all’intelligenza.
Il finale della storia sembra proprio non esserci, perché di fatto il dramma a un certo punto sembra annacquarsi fino a scomparire. Semplicemente da un quadro iniziale si passa a un quadro finale, con le tesserine del puzzle ricompattate in un modo diverso, ma compatte ancora.
E’ bravo. Si legge bene. Si passano delle ore piacevoli con il libro in mano.
Però a lungo andare resta in bocca un sapore di artificioso, di confezione.

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