martedì 29 giugno 2010

cado dalle nubi

Molto deludente: frizzante ma con temi comici di una banalità sconcertante. Finge di giocare con gli stereotipi per frantumarli e azzerarli ma in realtà se ne nutre.
Il tema del terrone che “sale” e trova l’amore, dopo Ricomincio da tre, non si può più usare.
Milano così bella non s’è mai vista: Navigli come lungofiumi assolati e romantici, colonne di San Lorenzo animate di musica, piazza della Scala come un giardino viennese, mah!
Le mozzarelle e le orecchiette si trovano più a Milano che a Bari.
I pugliesi di Milano sono una forza reale e propulsiva nel mondo del lavoro e della politica.
Il contrasto, la lontananza fra i due mondi fanno riferimento a una situazione anni sessanta, ché anche l’uomo della strada capisce che il problema della cosiddetta Padania in contrapposizione al sud è molto più articolato, burocratico, falsato, non riferito alle realtà condominiali quotidiane.
Il film in quanto tale proprio non esiste.
C’è solo la forza di Checco Zalone, la sua mimica, il suo linguaggio, la sua verità nelle situazioni di contrasto macchiettistico terroni-padani di fronte alla quale qualche sghignazzata a voce alta alla fine m’è scappata.

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