lunedì 31 maggio 2010

nordest, carlotto

In Nordest il giallo classico è una bella scusa per sputtanare un contesto.
La critica sociale feroce invece di essere seincera invettiva si edulcora mediante il racconto da fiction.
Folla di elementi.
Lettura gradevole e appassionante.
Gioco delle parti fra il me lettore e l’autore: il fatto che io abbia capito a meno di un terzo della lettura chi fosse l’assassino è perché io sono molto smaliziata o perché in fondo il colpo di scena non è poi così “colpo” ? O forse l’autore è così scafato da aver proprio voluto suggerirmelo e farmi sentire intelligente così da catturare attenzione e simpatia?

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