lunedì 26 maggio 2008

giorni e nuvole

E come può una donna non apprezzare i film di Soldini che sembrano scritti apposta per celebrare intelligenza e cuore, fatica e leggerezza, fantasia e solidità femminili?
Ed ecco un’altro bel personaggio femminile che senza il minimo dubbio prende sulle spalle il fardello di un disastro economico familiare e passa dalla bambagia di moglie nullafacente con colf e sogni di gloria artistica alla fatica nera del lavoro brutto, del lavoro senza contenuto, solo stanchezza, tempo sottratto e miseria di stipendio a fine mese.
Applausi quindi. E un po’ di retrogusto amaro. Che questa nostra celebrata forza, questa capacità di comprendere fragilità e depressioni maschili, questa nostra flessibilità e capacità di adattamento all’ombra del maschio deprivato del suo ruolo produttivo, questa nostra sensibilità a cogliere l’intero respiro di un grande affresco celato dietro un piccolo particolare comincino ad essere date per scontate?
Basta sconti al mondo, basta.

P.S.: Mamma mia Antonio Albanese! Con quella sua faccia e quel suo fisico così particolari ti aspetteresti una maschera fissa, ti aspetteresti che Cetto Laqualunque e tutti gli altri gli impediscano di fare un ruolo diverso, ti aspetteresti che il personaggio televisivo riproponga se stesso sul grande schermo.
Invece no. E’ veramente veramente veramente bravissimo.

Nessun commento: