... questo libro è ancora più grande. E quando lo avrò finito ne comincerò un altro e quello sarà ancora più grande, e poi un altro ancora, e allora la mia casa si allargherà fino a diventare una magione, piena di stanze dove loro non potranno trovarmi... (Nick Hornby, How to be good)
mercoledì 9 gennaio 2008
Questa storia, baricco
Insomma questa storia dell’immaginario, del meraviglioso e del mito radunati intorno all’automobile mi lasciano abbastanza indifferente; eppoi chi ci crede davvero a questa storia che “la gente vive per anni e anni ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora lì è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare”; io non ci credo, sarebbe bello, sarebbe questa storia del senso ultimo della propria esistenza da cercare dentro di sé ma chi ci crede a questa storia, sarebbe troppo bello, perché vorrebbe dire che sei predestinato e insomma poi questa storia si allarga ancora di più diventando sempre più inutile. Però dico, dico, ma dico questa storia della russa, diomio, che personaggio femminile potente questa Elizaveta, come illumina la scena; quelle pagine del diario sono intriganti, forti, affascinanti. Lasciate perdere Ultimo Parri, ieri era dietro alle automobili, oggi Ultimo Parri starebbe con la testa dentro uno schermo di computer, è giusto cosi, ce li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni i nostri infantili Ultimo Parri... è Elizaveta che scrive pagine indimenticabili di questa storia, la sua cattiveria, il suo cinismo, le sue malefatte, la sua vendetta contro la povertà, la sua perversione, la sua grandiosità oscura.
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