venerdì 20 luglio 2007

aspetto il next

A Crichton devo un sacco di sogni e di piaceri mentali e astrazioni e sguardi oltre: per esempio Sfera e, indirettamente, l’amatissimo E.R.
Sicuramente non mi aspetto sofisticate sperimentazioni letterarie. Mi aspetto storielle avvincenti che ti tengano legato a sorbirti una specie di saggio divulgativo.
Superata la metà di Next cominci a chiederti invece quando arriva l’eroe. Non c’è. Non so che cosa sia passato per la mente a Crichton. Ho fatto molta fatica a seguire le microtrame: tutto pazzo, bizzarro, divertente e apparentemente scollegato. Sembrava che qualcuno avesse dato alla Premiata Ditta il compito di allestire una collezione di scenette sulle deviazioni della ricerca genetica e i suoi paradossali impatti etico/giuridici sulla vita delle persone. Più carinamente qualcuno invece dice che si tratta di una sceneggiatura altmaniana.
Non male il pappagallo parlante Gerard al quale va il mio premio di miglior personaggio; troppo superficiale e inverosimile la scimmietta-bambino Dave; irrisolta l’apparizione dello scimmione che bestemmia in tutte le lingue; scopiazzata e esagerata la fuga con fucile della mamma Burnett con bambino per sfuggire al prelievo di cellule; incasinatissimo tutto il resto.
Però non mollo. Un po’ Piero Angela, un po’ Spielberg, un po’ Dan Brown, caro Crichton... aspetto il prossimo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

w il pappagallo gerard ed anche tutti i pappagalli del mondo reale.
ciao
fn