lunedì 28 maggio 2012

Dove eravate tutti, Paolo Di Paolo

Il fatto è che io questi anni li ho invece vissuti in apnea. Come un incidente di percorso nella storia. Come una parentesi non significativa, chiudere gli occhi, stringere i denti e sicuramente la nottata passa. Intanto la nottata si allungava, si allungava e scorreva tutta la mia età adulta. Così leggo questo simpatico libro adolescenziale e mi accorgo che per qualcuno nato in questo ventennio, e cresciuto e ormai adulto, politica e società civile significano (come dato di fatto, né buono né cattivo solo vero), esattamente il grottesco insieme al quale sono invecchiata sentendomi sempre fuori posto. Romanzo fresco, privo di cinismo, quasi ingenuo nella rappresentazione idealistica degli affetti familiari; interessante nella struttura; scivola con grazia ma lascia trasparire una sottofondo robusto.

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