La vita di Ellie non la si può definire sfortunata; tutto sommato le è andata bene. Era un’orfana, ha trovato una casa dove tutto si svolge con precisione e confortevole monotonia, sul confine di un paesino minuscolo e immersa in una solitudine agghiacciante ma priva di complicazioni, con un marito freddo, distante, un po’ maniacale ma rispettoso e intimamente fragile. Perché mai pretendere di più? Perché mai rovinare tutto facendo la stupidaggine di credere all’amore per una figura indefinita che cammina sui bordi di una svolta esistenziale e emotiva dagli esiti incerti?
Lento, silenzioso, immobile, tranquillo, soffocante, inutile, riposante il quotidiano ti avvolge. Non vale la pena di seguire l’inspiegabile soffio di energia e felicità arrivato all’improvviso.
Narrazione incantevole. Incastro perfetto fra il rivelarsi delle psicologie e dei piccoli drammi interiori dei personaggi e gli eventi minuti ma definitivi.
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