lunedì 16 giugno 2008

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Le donne curano i morti e i vivi, i sani e i malati; sfregano, spazzano, lavano stoviglie e coltelli; acconciano capelli; improvvisano pranzi di festa dal poco; cantano.
Tengono vive amicizie e parentele; si abbracciano e si baciano; tornano al paese ma sono capaci di andare a vivere da sole nella grande città.
Subiscono stupri e abusi, sopportano tradimenti; ma per difendere un figlio diventano capaci di tutto.
Si inventano imprenditrici dal nulla.
Seppelliscono; incidono lapidi; tengono in ordine le tombe; ritornano dal modo dei morti per troppo amore.
Lavano il sangue.
Sono fantastiche le donne di Almodovar.
Però non le invidio.
Sempre meglio nascere uomo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

si, sempre meglio... il maschilismo impera. Sono d'accordo con te. Ma Almodovar è straordinario nel rendere il maschio un comprimario per altro inutile. Almeno nel fim che citi.