giovedì 23 agosto 2007

con Orgoglio superare un Pregiudizio

Può capitare in vacanza di vivere qualche vita in più; quella che hai lasciato momentaneamente, indurita di giornate uguali, spesso insensate, alle quali cerchi di non pensare; quella che sembra presente, messa su all’uopo, inventata dai professionisti del finto divertimento e colorata di pizze di cartone e ciabatte gigantesche; quella che avresti potuto vivere, annegata in un assurdo non detto di convenzioni parentali e silenzi dolorosi; poi ci sono magicamente quelle dei libri che ti sei portata dietro o che scippi per un paio di giorni al comodino altrui.
E io, per magia, ho vissuto dieci giorni nell’Inghilterra benestante dei primi dell’Ottocento. Io ed Elizabeth. A che serve dire altro? Chissenefrega di dire altro della storia, dell’ironia, dell’intelligenza, della psicologia dei personaggi, della società, dello scorrere accattivante della prosa? O della lucidità, incredibile per quei tempi, con la quale il rapporto uomo/donna viene ridotto ai suoi minimi termini, ai suoi veritieri passaggi contabili? Orgoglio e pregiudizio semplicemente é un Romanzo, quello che un romanzo deve essere, il risucchio nelle pagine, la fretta di chiudere ogni altra cosa per nascondersi da qualche parte a leggere, il piacere di sapere che non lo hai ancora finito e tutto questo addirittura conoscendo perfettamente la trama e il finale.
Credevo di avere fra le mani il padre di tutti i fotoromanzi, il peccato originale donnesco e invece è stata la mia vera vacanza, il mio biglietto privilegiato sulla macchina del tempo e dello spazio.

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