Spassoso e commuovente. Sincero e buffo.
Come fare a non immedesimarsi nella madre confusionaria e nevrotica, con il desiderio comunque di accontentare tutti e tenere insieme una famiglia di infelici e perdenti, ovvero semplicemente una famiglia di persone normali?
Come fare a non pensare alle beghe quotidiane, alle rotture di scatole infinite, alle piccole cose che vanno storte, ai fallimenti collezionati giorni dopo giorno che a poco più di 40 anni ti fanno capire che è finita, non ce l’hai fatta, che fai prima ad arrenderti?
Avrei mai trovato l’intelligenza di raccontare a un figlio adolescente e disperato ciò che Proust diceva sugli anni dell’infelicità, che sono gli anni memorabili e costruttivi e che è meglio viverseli?
Che cosa vuole dirmi il film? Siamo dei fantozzi, ma se siamo uniti, forse, con un po’ di complicità, un grande affetto, la voglia di regalare un piccolo sogno ai bambini di casa, si trova la determinazione di essere se stessi e rivendicarlo con orgoglio?
“Il mondo si divide in due categorie: vincenti e perdenti. Sapete qual è la differenza? I vincenti non si arrendono mai”
Per contrasto questo film mi ha fatto pensare a Ricordati di me di Muccino; anche in quel film una famiglia, anche in quel film delle persone scontente, avvelenate da una voglia di emergere quasi fosse una rivalsa contro gli altri familiari. Però Ricordati di me finisce male, molto male: nulla si risolve, si compiono squallidi compromessi, si va avanti facendo finta di sorridere, ma scontenti. Allora avevo pensato che fosse l’unico finale possibile.
Oggi voglio credere che invece si possa montare a bordo del furgone malandato tutti insieme, e contentissimi di essere ancora a bordo.
1 commento:
.... ho visto il film ieri sera, ho trovato il tuo commento cercando in rete, mi piace molto, però Fantozzi noooo quella è l'invenzione più infelice della storia del cinema,una squallida speculazione. Ti passo a stento Muccino e il suo -ricordati di me- (film bellisimo e giustamente ghiacciato... con una piccola pecca, patinatello e un pochino ruffiano) perchè il paragone esalta i colori di -Miss little sunshine- la sua solarità
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