mercoledì 28 ottobre 2009

chi ha ucciso sarah? di andrej longo

Ingredienti da giallo classico, e pure in ordine canonico: c’è un morto; c’è un luogo del delitto sul quale tornare e ritornare; c’è la sfilata dei possibili imputati da mettere a turno sotto il riflettore e poi scartare, alibi dopo alibi; c’è la coppia solita di investigatori: il vecchio e il giovane, ossia il saggio e l’ingenuo, ovvero l’uomo dal passato ferito e il pivello che ci mette ancora il cuore.
E c’è la città, questa volta è Napoli, ma ognuna c’ha la sua; nei successi gialloseriali dell’ultimo decennio ormai il dialetto e i vizi del luogo fanno a gara con il “commissario” per chi è il vero protagonista.
Ma forse è questo il punto: che qua non c’è macchietta, non c’è vezzo, non c’è campanilismo. Lo sfondo è una città malinconica e stracciona, i rubinetti gocciolano a fatica e il caldo dissecca qualunque sentimento.
E l’io narrante non sa nulla, fotografa, ci riporta gli eventi piccoli piccoli, così come accadono, dei gesti e delle parole fa una cronaca scarna come se raccontasse a un amico ragazzo; la lingua incespica negli errori di un parlato popolano semidialettale, ma non fa fatica a farsi capire.
Così la lettura diventa agile, spontanea e gli occhi perduti di Sarah ti restano impressi come se nel cortile del palazzo bene l’avessi trovata tu stesso.
Delicato.

2 commenti:

hytionsf ha detto...

Peccato che la storia non è originale. E' tratta da un fatto di cronaca dell'agosto 1993. Persino i particolari della vicenda sono identici. La gatta, la grata dell'ascensore, la dominicana (che diventa filippina nel romanzo) che scopre il corpo e pensa che si tratti di un tossicodipendente, le ipotesi investigative iniziali ed ancora, ancora, ancora. Chi ha curiosità può verificare gli articoli del corriere e di repubblica dell'epoca sulla morte di una ventenne napoletana, deborah. Chi ha letto il libro e legge questi articoli non può che rimanere quantomeno sorpreso dall'eguaglianza tra narrato del romanzo e realtà, nonché dal fatto che lo scrittore non abbia indicato quale fosse la sua fonte di ispirazione.

ilse ha detto...

quindi anche l'imprevedibile finale è un vero fatto di cronaca?
molto triste