Le attenuanti ci sono: era il famigerato giorno di Natale, ero ospite forzato, non avevo di meglio da fare, ho saltato un po’.
Risultato: pippone (condivisibile totalmente nella sostanza) contro i ricchi e i vip affidato a una struttura di romanzo similgiallo, senza catarsi finale, con divagazioni su costume e società, pillole spiritualistiche e curiosità giornalistiche sul mondo della moda e del cinema; deboluccio, davvero deboluccio dal punto di vista letterario. Peccato, perché lo sguardo sulla “Superclasse” è senza pietà e forse sarebbe il caso di farci qualche riflessione. Se ci fossero delle aree di sovrapposizione fra i lettori delle riviste di gossip e i lettori di Coelho, magari questo libro potrebbe fare un ottimo servizio all’umanità.
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