Va bene, va bene, dal punto di vista letterario è inesistente: non esiste una metafora, ha la stessa poesia di un verbale di una riunione di condominio, il procedere degli eventi è lentissimo, i personaggi vengono descritti mentre si lavano, si muovono per casa, accendono le luci, infilano le scarpe... però l’effetto è che il narratore scompare completamente dietro i fatti e il lettore lentamente si abitua a cenare e a svegliarsi con i protagonisti e si immerge sempre di più nei fatti della storia thriller; insomma un sano giallo, di quelli che ti dimentichi di quello che ti circonda, non sai più che ora è, sei spaccata in due dal desiderio contemporaneo di affrettarsi a sapere che succede da un lato e rallentare per gustarsi il momento della curiosità e della scoperta dall’altro.
Mi manca 100 pagine su 600, ho dovuto chiudere il libro in ascensore perchè ero arrivata in ufficio, cavolo, ho lasciato il protagonista in mezzo ai campi con qualcuno che gli spara contro: anche questo è il gusto della vita!
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