... questo libro è ancora più grande. E quando lo avrò finito ne comincerò un altro e quello sarà ancora più grande, e poi un altro ancora, e allora la mia casa si allargherà fino a diventare una magione, piena di stanze dove loro non potranno trovarmi... (Nick Hornby, How to be good)
lunedì 28 novembre 2011
Sardinia Blues, Flavio Soriga
Ecco ci siamo, ho preso il libro per curiosità televisiva (cfr. ospitate da Geppi Cucciari) e ho cominciato a sfogliarlo con una certa diffidenza; anche qui mi aspettavo, come in tanta, troppa narrativa italiana maschile contemporanea, la solita solfa: “un odioso e maschilissimo io narrante che racconta di se stesso alle prese con improbabili donne belle e cattive (al presente) e una mitica e fallocentrica adolescenza (al passato)”. In questa romanzo invece (oltre la solita cosa dei maschi che fanno gruppo facendo cose sbagliate, soffrendo (?) per amore e procurandosi sesso fine a se stesso) ci sono degli spunti lasciati cadere con leggerezza qua e là, spunti che fanno la differenza: su tutti una bellissima figura materna e un piccolo diario di tormenti ospedalieri che strappa l’applauso.
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